venerdì 20 giugno 2014

Il ciuccio di Nina


Buon pomeriggio a tutti!
Nell'attesa di assistere alla 2° partita degli azzurri di questi Mondiali di calcio 2014, vi voglio presentare un libro che si rivelerà un ottimo amico per quei genitori che non sanno come togliere il ciuccio al loro bambino.
Il libro in questione è "Il ciuccio di Nina" di Christine Naumann-Villemine con le illustrazioni di Marianne Barcilon.
Nina è una bambina che non si separa mai dal suo ciuccio, la sua mamma prova in tutti i modi a convincerla a separarsene ma niente, Nina vuole tenere il suo ciuccio per sempre! Anche nelle immersioni e perfino al suo matrimonio.
Un giorno però, mentre Nina va a passeggio nel bosco, spunta un lupo che vuole spaventare la nostra piccola amica.
Il lupo si innervosisce nel vedere che la bambina non prova la minima paura e così le ringhia addosso con grande potenza.
Il risultato?
Il lupo si ritrova il ciuccio di Nina in bocca e si calma istantaneamente.
La piccola Nina torna a casa soddisfatta, in fin dei conti ha dato il suo ciuccio a chi ne aveva più bisogno.

Togliere il ciuccio è una fase molto delicata nella crescita dei bambini, la pedagogista Erika Panzacchi in un articolo dice: «L’istinto della suzione è un riflesso innato che ha anche il potere di rassicurare il bambino. Il primo consiglio è di non fare sparire il ciuccio all’improvviso perché questo potrebbe causare un profondo disagio, angoscia e disturbi del sonno. Il distacco deve essere graduale e non va iniziato in fasi delicate della vita del bambino, come l’inserimento al nido, l’arrivo di un fratellino o se vi sono problemi tra i genitori. E’ importante mostrare al bambino dove teniamo il ciuccio e quindi fare in modo che sia lui stesso a riporlo quando non ne sente il bisogno. E’ utile limitarne l’uso solo in alcuni momenti della giornata, per la nanna o per consolarlo in caso di pianto disperato. Quando il bambino lo cerca possiamo distrarlo, magari proponendogli un gioco o la lettura di un libro, spiegandogli che in quel momento non è necessario. Via, via lo cercherà con meno insistenza, fino a quando potremo proporgli di regalarlo, ad esempio a un amichetto più piccolo, spiegandogli che lui è già diventato “grande” e non ne ha più bisogno. Se il bambino frequenta il nido, non dimentichiamoci di parlarne con le dade, così da concordare una strategia comune. Al nido infatti il ciuccio rappresenta molto spesso un pezzo di casa e di mamma da tenere sempre con sé per sentirsi sicuro».
L'amichetto di cui parla la pedagogista nell'articolo potrebbe essere un peluche o una marionetta a forma di lupo, così da riproporre al bambino la storia di Nina facendo in modo che il ciuccio venga regalato al pupazzo. Quando al bambino tornerà la voglia di avere il ciuccio potrà vedere il lupo con il suo prezioso tesoro in bocca e ricorderà che è lui ad averne più bisogno.

Vi lascio provare e... fatemi sapere com'è andata ;-)
fRa'

Età di lettura: dai 2 anni



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