venerdì 27 giugno 2014

Che rabbia!

Buon pomeriggio a tutti!
Continuando il filone dei libri sulle emozioni, vorrei presentarvi il libro di Mireille d'Allancé "Che rabbia!".
Il libro racconta dell'incontro di Roberto con un mostro davvero interessante: la sua rabbia.
"Roberto ha passato una bruttissima giornata". Nella sua camera prova tantissima rabbia dentro di lui, così tanta che non riesce più a trattenerla materializzandola in una "cosa" rossa.
Questa "cosa" senza controllo comincia a buttare per aria tutto quello che trova, rompendo e rovinando cose a cui Roberto tiene molto.
Il piccolo si arrabbia con quel mostro incontenibile sgridandolo e cominciando a sistemare ciò che la "rabbia" ha messo a soqquadro.
Mettendo in ordine, Roberto non si accorge che la rabbia che provava pian piano svanisce e così quando cerca il mostro rosso, vede che è diventato piccolissimo, così piccolo che il bimbo riesce a metterlo in una scatola. Fatto questo, Roberto torna di buon umore e riprende la sua giornata.
Questo libro è indicato per aiutare i bambini che hanno difficoltà nel controllare le proprie emozioni, soprattutto la rabbia. La storia di Roberto fa capire quanto la rabbia sia negativa e di come le cose si possono rovinare se affrontate con questa emozione.

Il fatto che il piccolo protagonista usi una scatola blu per rinchiudere la "cosa", ci dà uno spunto su come far controllare questa emozione ai nostri figli.
Si può prendere una scatola per scarpe e dipingerla di blu e poi  un calzino rosso a cui applicheremo due occhietti. Dopodiché ogni qual volta il nostro bambino avrà un attacco di rabbia prenderemo il piccolo "mostro rosso" e glielo daremo dicendo che, prima che diventi troppo grande e incontrollabile, deve riporre la sua rabbia nella scotola blu. Con il tempo il bambino farà questa operazione dea solo, compiendo un' autoanalisi che lo porterà a controllarsi e a non aver più bisogno della "cosa".

Età di lettura: dai 3 anni

Nei prossimi giorni sarò impegnata con l'università quindi non riuscirò ad essere molto presente con recensioni, quindi colgo l'occasione per invitarvi a condividere, anche sulla pagina Facebook, i vostri libri preferiti e quelli che più vi è piaciuto leggere ai vostri figli, nipoti o alunni.

Vi aspetto!
fRa'


lunedì 23 giugno 2014

Oggi mi sento così

Ciao a tutti!
Ho ricevuto una richiesta sulla pagina Facebook di Libri in Crescita (ne approfitto per invitare a scrivere anche voi qualche post!) riguardante un libro che parlasse delle emozioni e come riconoscerle... Bene, eccone uno davvero valido: "Oggi mi sento così" di Patricia Geis e Sergio Folck.
Il libro rappresenta le emozioni di alcuni bambini attraverso episodi di vita quotidiana come mangiare il gelato, giocare con il papà, un giocattolo rotto, i biscotti preferiti che finiscono ecc.

Di pagina in pagina scopriamo come le emozioni possono cambiare da un momento all'altro e come, mettendosi nei panni degli altri, si possa capire come comportarsi per stare bene.
Come ultima pagina si trova la sagoma di uno dei protagonisti delle pagine precedenti e, utilizzando un pennarello cancellabile, il bambino, da solo o con l'aiuto di un adulto, potrà divertirsi a disegnare le espressioni che caratterizzano le varie emozioni imparate con questo libro.
Altro strumento molto utile e divertente è il gioco che si trova all'interno del libro, una sorta di "ruota delle emozioni" in cui il bambino potrà definire il suo stato d'animo con una freccia riconoscendosi nelle vignette presenti sulla ruota.

Di seguito vi cito quello che in psicologia dello sviluppo viene studiato riguardo le emozioni.
"C’è un sostanziale accordo tra i ricercatori sulle varie fasi della sequenza evolutiva delle
emozioni.
Un primo periodo è caratterizzato dalle emozioni presenti alla nascita, regolate da processi biologici. Il sistema edonico sollecita il sistema gustativo grazie alle sensazioni di piacere, le reazioni di trasalimento proteggono da stimoli troppo intensi, le risposte di interesse o sconforto segnalano le risposte di attenzione o disagio. Tali segnali sono congruenti e facilmente riconoscibili, ma non possono ancora essere considerati forme intenzionali di comunicazione.
Il secondo periodo (2 mesi-1anno) comporta grandi cambiamenti e scoperte, perché il bambino comincia a comunicare le sue intenzioni e ad attuare le prime forme di controllo emozionale.
Compare il
sorriso sociale non selettivo (in risposta alla voce umana, 5-8 settimane; di fronte alle persone familiari, 3° mese) e il sorriso sociale selettivo (specie diretto alla madre, dopo il 3° mese).
A 6-10 settimane si fanno più evidenti le reazioni di sorpresa;
a 3-4 mesi compaiono
tristezza, collera e gioia (emozioni di base);
a 5-7 mesi si aggiungono
paura e circospezione, in conseguenza della maggiore libertà di movimento del bambino;
a 8-9 mesi si evidenzia la
paura dell’estraneo, come indice del rapporto affettivo di cura e protezione instaurato con il caregiver (= la persona che si occupa del bambino)
Il terzo periodo (1-3 anni) vede l’emergere di emozioni complesse, come timidezza, colpa, vergogna, orgoglio e invidia. Sono emozioni apprese, non immediatamente riconoscibili tramite indicatori facciali specifici, che hanno origine da autoriflessione e richiedono una certa consapevolezza di sé. Lewis osserva che il bambino è in grado di raggiungere questa relativa consapevolezza dopo i 18 mesi, arrivando conseguentemente a sperimentare, nell’ordine, imbarazzo, colpa e vergogna.
Le emozioni complesse dipendono dalla cultura, dalle aspettative sociali e dalle norme di comportamento: per poterle comprendere è perciò necessario saper valutare appropriatamente queste componenti." 
Se l'argomento vi interessa potete trovare a questo link maggiori informazioni ;-)  


Età di lettura: dai 2 anni 

Al prossimo libro in crescita!
fRa'


domenica 22 giugno 2014

"Dunkel" e "Che notte!"


Buona domenica a tutti!
Oggi vorrei presentarvi due libri molto interessanti sul tema della paura del buio.
Questa paura è molto frequente nei bambini e si manifesta con "il timore a staccarsi dalla realtà. Bisogna aiutarlo (il bambino n.d.a.), standogli vicino e tranquillizzandolo ma non solo a parole. Il modo migliore per accompagnarlo a superare il suo timore è sedersi sul letto con lui e raccontargli una fiaba. Così, piano piano, il piccolo riuscirà ad accettare la notte che lo spaventa.” Questo è ciò che consiglia lo psicologo, psicoterapeuta e autore di diversi libri per genitori e bambini, Giuseppe Maiolo. 
Di seguito vi segnalo un link dove potrete trovare altre informazioni sulla paura del buio e come aiutare il vostro bambino a superarla.
Ma torniamo ai nostri libri. Abbiamo visto come la lettura di un racconto possa aiutare ad affrontare la paura del buio, ma cosa succede se proprio il protagonista della storia ha la stessa paura del bambino? L'efficacia sarà sicuramente maggiore, in quanto il bambino potrà identificarsi nel protagonista e superare con lui il timore che lo affligge.

Il primo libro che vi presento è "Dunkel" di Lemony Snicket con le illustrazioni di Jon Klassen in lingua tedesca. 

La storia parla di Leo, un bambino che ama giocare in casa. Con lui però vive anche il buio e Leo ne è molto spaventato.
Un giorno il buio va a trovare il bambino invitandolo a scendere nel seminterrato. Leo inizialmente esita ma poi decide di seguirlo e cosa scopre? Che in realtà più impara a conoscere il buio e più capisce che non fa paura, anzi gli regala anche una lampadina.
Il tempo passa e "Das Dunkel wohnte weiterhin mit Leo zusammen, aber es hat ihm nie mehr su schaffen gemacht." (Il buio ha continuato a vivere con Leo, ma non gli ha fatto più niente)

Il secondo libro invece, in lingua italiana, si intitola "Che notte!" di Catherine Metzmeyer con le illustrazioni di Claude K. Dubois.
La storia parla in modo divertente di Carolina e la sua avventura per andare in bagno durante la notte "proprio come i grandi".
Nel tragitto dalla cambretta al bagno a Carolina sembra di incontrare serpenti, draghi, bestie pelose e rane.
Ma con l'aiuto della torcia che le ha regalato il papà scoprirà che in realtà questi mostri non sono altro che oggetti di casa sparsi sul pavimento.
Carolina arriva finalmente in bagno, ma la sua immaginazione non si ferma e le fa credere che ci sia qualcuno che la insegue, perfino nel suo lettino.
Carolina chiama la mamma e quando si accende la luce si scopre che...
...era finita per sbaglio nel lettone di mamma e papà!

Età di lettura: "Dunkel" dai 4 anni e "Che notte!" dai 3 anni

Buona lettura!
fRa'




venerdì 20 giugno 2014

Il ciuccio di Nina


Buon pomeriggio a tutti!
Nell'attesa di assistere alla 2° partita degli azzurri di questi Mondiali di calcio 2014, vi voglio presentare un libro che si rivelerà un ottimo amico per quei genitori che non sanno come togliere il ciuccio al loro bambino.
Il libro in questione è "Il ciuccio di Nina" di Christine Naumann-Villemine con le illustrazioni di Marianne Barcilon.
Nina è una bambina che non si separa mai dal suo ciuccio, la sua mamma prova in tutti i modi a convincerla a separarsene ma niente, Nina vuole tenere il suo ciuccio per sempre! Anche nelle immersioni e perfino al suo matrimonio.
Un giorno però, mentre Nina va a passeggio nel bosco, spunta un lupo che vuole spaventare la nostra piccola amica.
Il lupo si innervosisce nel vedere che la bambina non prova la minima paura e così le ringhia addosso con grande potenza.
Il risultato?
Il lupo si ritrova il ciuccio di Nina in bocca e si calma istantaneamente.
La piccola Nina torna a casa soddisfatta, in fin dei conti ha dato il suo ciuccio a chi ne aveva più bisogno.

Togliere il ciuccio è una fase molto delicata nella crescita dei bambini, la pedagogista Erika Panzacchi in un articolo dice: «L’istinto della suzione è un riflesso innato che ha anche il potere di rassicurare il bambino. Il primo consiglio è di non fare sparire il ciuccio all’improvviso perché questo potrebbe causare un profondo disagio, angoscia e disturbi del sonno. Il distacco deve essere graduale e non va iniziato in fasi delicate della vita del bambino, come l’inserimento al nido, l’arrivo di un fratellino o se vi sono problemi tra i genitori. E’ importante mostrare al bambino dove teniamo il ciuccio e quindi fare in modo che sia lui stesso a riporlo quando non ne sente il bisogno. E’ utile limitarne l’uso solo in alcuni momenti della giornata, per la nanna o per consolarlo in caso di pianto disperato. Quando il bambino lo cerca possiamo distrarlo, magari proponendogli un gioco o la lettura di un libro, spiegandogli che in quel momento non è necessario. Via, via lo cercherà con meno insistenza, fino a quando potremo proporgli di regalarlo, ad esempio a un amichetto più piccolo, spiegandogli che lui è già diventato “grande” e non ne ha più bisogno. Se il bambino frequenta il nido, non dimentichiamoci di parlarne con le dade, così da concordare una strategia comune. Al nido infatti il ciuccio rappresenta molto spesso un pezzo di casa e di mamma da tenere sempre con sé per sentirsi sicuro».
L'amichetto di cui parla la pedagogista nell'articolo potrebbe essere un peluche o una marionetta a forma di lupo, così da riproporre al bambino la storia di Nina facendo in modo che il ciuccio venga regalato al pupazzo. Quando al bambino tornerà la voglia di avere il ciuccio potrà vedere il lupo con il suo prezioso tesoro in bocca e ricorderà che è lui ad averne più bisogno.

Vi lascio provare e... fatemi sapere com'è andata ;-)
fRa'

Età di lettura: dai 2 anni



mercoledì 18 giugno 2014

Elmer, l'elefante variopinto

Buonasera!
Vorrei continuare a parlare dello sviluppo dell'identità nella prima infanzia presentandovi un classico della narrativa per bambini: "Elmer, l'elefante variopinto" di David McKee.

"C'era una volta un branco di elefanti.
Elefanti giovani, vecchi, alti, grassi o magri.
Elefanti come questo, quello o quell'altro,
tutti differenti e felici e dello stesso colore.
Tutti all'infuori di Elmer."

Così ha inizio la storia dell'elefantino Elmer e della sua avventura. Elmer è diverso dagli altri elefanti perché è multicolore. Non solo, è divertente, vivace e scherza con tutti.

Un giorno però, ad Elmer vengono pensieri strani. Era stanco di essere diverso e così, mentre tutti ancora dormivano decide di trovare il modo di diventare anche lui color elefante.
Trova delle bacche grigie e, schiacciandole, copre tutti i suoi bellissimi colori soddisfando il suo desiderio.
Tornato al branco si rende conto che nessuno lo riconosceva. All'inizio questo gli piace ma dopo un po' comincia ad annoiarsi: nessuno fa qualcosa di divertente la giornata trascorre lentamente.
Elmer non riesce a resistere e così "BUUUUUUM!" fa prendere un grande spavento a tutti facendoli ridere a crepapelle.
Subito dopo comincia a piovere e così la tintura che camuffava Elmer se ne va svelando l'arcano. Gli elefanti sono felici, Elmer era mancato a tutti quel giorno e così decidono di festeggiarlo dedicando a lui un giorno dell'anno, chiamato il giorno di Elmer, dove l'intero branco si colorerà come lui mentre Elmer potrà tingersi di color elefante.

Questo racconto ha un messaggio tra le righe molto importante: essere diverso dagli altri non è un difetto, anzi è una ricchezza. Con questo coloratissimo libro potrete insegnare ai vostri bimbi che ogni persona è speciale in quanto unica e che non bisogna cercare di essere diversi da quello che si è mantenendo, invece, la propria unicità.

Le avventure di Elmer sono davvero tante e vengono spesso utilizzate nei nidi, nelle scuole d'infanzia e primarie come soggetto di progetti pedagogici.
Nella mia piccola ricerca su questo piccolo elefante ho trovato anche un link su youtube dove si può ascoltare una bellissima canzone che racconta la storia di Elmer e i suoi amici


Età di lettura: ovunque viene scritto 5 anni, io ritengo che si possa leggere anche a bambini dai 3 anni

Buon divertimento!
fRa'



martedì 17 giugno 2014

Il lupo che voleva cambiare colore

"C'era una volta un enorme lupo nero
che non amava il proprio colore."

Con la forma più classica di introduzione, comincia il nostro libro in crescita che voglio presentarvi oggi: "Il lupo che voleva cambiare colore" di Orianne Lallemand e  Eléonore Thuillier.

Questa è la storia che descrive il processo di sviluppo di identità di un lupacchiotto nero che decide di cambiare colore perché non riesce a vedersi nero.

Il lupo cerca di cambiare colore cammuffandosi con quello che gli capita sottomano, ma ogni suo tentativo si risolve in un disastro.
Dopo diverse prove, il lupo capisce che il colore giusto per lui è il nero perché "alla fin fine, io sono un lupo!"
Come "Pezzettino" di Leo Lionni, anche questo libro aiuta i genitori nello stimolo dello sviluppo dell'identità dei propri bambini. Abbiamo già visto come la fase di ricerca di sé stessi a volte sia complicata e ricca di insidie, avere quindi il valido aiuto di un racconto semplice ma concreto come quello qui esposto è sicuramente un buon modo per affrontare insieme questa delicata fase di crescita.
Il fatto che il lupo cambi spesso colore, fa sì che i bimbi che osservano e ascoltano questo libro abbiano modo di imparare a riconoscere i colori, competenza molto utile ed importante nello sviluppo cognitivo.
Inoltre i tentativi del lupo di cambiare colore sono divisi giornalmente e quindi questa storia insegna in modo semplice e divertente anche lo scorrere del tempo attraverso i giorni della settimana.

"Il lupo che voleva cambiare colore" è uno dei libri preferiti della piccola Isabel, la bellissima bambina della mia cara amica Sara. Spero piacerà anche a voi!
Buona lettura e fatemi sapere che ne pensate ;-)
fRa'

Età di lettura: dai 2 anni

lunedì 16 giugno 2014

"Aiuto, arriva il lupo!" e "Ecco un uovo"

Buon pomeriggio a tutti!
Oggi vi voglio presentare due libri con gli stessi autori.
Sto parlando di "Ecco un uovo" e "Aiuto, arriva il lupo!" di Ramadier e Bourgerau.
 A Francesco sono piaciuti molto e devo dire che ci siamo divertiti tantissimo a leggerli, anche con papà Matteo
Di cosa parlano? Ora ve lo dico!
"Aiuto, arriva il lupo!" è un libro che si può definire interattivo, ma non un "interattivo" in senso digitale e tecnologico. Interattivo in quanto prevede la partecipazione attiva del lettore, o dell'ascoltatore ;-). 
Il concetto è quello di cercare di allontanare il lupo che si avvicina con fare minaccioso.

Il bambino potrà divertirsi nel cercare di far cadere il lupo, ma capirà presto che il tipaccio è un osso davvero duro.
"Ecco un uovo" invece, spiega come da un uovo deriva la gallina e che la stessa poi porta ad un uovo.
La spiegazione avviene aggiungendo pagina dopo pagina elementi figurativi all'uovo iniziale: ali, collo, becco...
 Il tutto avviene in modo divertente aggiungendo a volte elementi non corretti e che rendono ridicolo il povero ovatto.

Libri di questo tipo stimolano la fantasia dei bambini, fanno prendere coscienza delle loro emozioni e li aiutano a rimanere concentrati sulla storia. Come già illustrato precedentemente la concentrazione è molto importante, è il segreto per far ogni cosa presto e bene ed è l'andare dritti verso l'obiettivo senza perdersi per strada.
E' molto importante quindi aiutare il bambino ad "allenare" questa competenza e perché non farlo con libri divertenti e stimolanti?
I due libri in crescita presentati oggi sono sicuramente un valido aiuto ;-)

Alla prossima!
fRa'

Età di lettura: dai 2 anni


sabato 14 giugno 2014

La Chiocciolina e la Balena


Ciao e tutti e ben trovati!
Come promesso, vi voglio presentare un altro lavoro della coppia Julia Donaldson e Axel Scheffler: "La chiocciolina e la balena".

Questa storia narra le vicende di una chiocciolina che "cerca un passaggio per mettersi in viaggio" perché, a differenza delle sue amiche, non vuole passare la sua vita su uno scoglio ma, anzi, vuole vedere il mondo.
Un giorno arriva una balena e accoglie la chiocciolina sulla sua coda portandola con sé dal gelo polare fino alle sabbie nel mar tropicale.
Purtroppo accade che la balena si arena su una spiaggia e sarà proprio la sua piccola amica ad aiutarla a tornare in mare.

Questa storia è ideale per i bambini piccoli che adorano la ripetizione, grazie alla narrazione scritta in rima. Le bellissime illustrazioni di Axel Scheffler, poi, completano la storia rendendola comprensibile anche senza doverla leggere.

I bambini, attraverso il racconto, potranno imparare che tutti hanno un loro scopo nel mondo sia gli esseri piccoli, che quelli grandi.
Scopriranno che a volte i gesti dell'uomo possono creare problemi agli animali, ma che con impegno si può anche porre rimedio.
E' un libro davvero tenero, a me e a Chicco è piaciuto davvero molto e ve lo consiglio vivamente!

Età di lettura: da 4 anni

Al prossimo libro!
fRa'




venerdì 13 giugno 2014

Un Drago in salotto

Ciao a tutti!
Grazie a tutti quelli che seguono il mio blog. So che ci siete perché vedo le visualizzazioni ma siete ancora timidini... Forza, commentate e condividete :-D

Oggi voglio presentarvi un libro che mi ha fatto conoscere la mia amica e collega Sara:
"Un drago in salotto" di Pierdomenico Baccalario con le illustrazioni di Claudia Petrazzi.

Questo libro affronta un tema davvero delicato: la separazione di due genitori.


"Nessuno si ricorda perché la Principessa e il Principe iniziarono ad essere infelici, né esattamente quando". Così comincia la nostra storia che vede come protagonista la Bambina, figlia di due genitori che dopo litigi e i lunghi silenzi decidono di separarsi.
La Bambina vive, insieme ai suoi genitori, un momento di spaesamento, tristezza e solitudine, ma sarà l'arrivo di un Drago a cambiare la vita della nostra piccola protagonista e della sua famiglia.

Il Drago, il nuovo amore della Principessa, entrerà in punta di piedi nella vita della Bambina sebbene non sia sempre facile occupare il posto che prima era di altri. Il Principe, infatti, inizialmente non prende bene la presenza del nuovo arrivato, ma la volontà di tutelare il benessere della piccola, fa capire a tutti che bisogna trovare un modo civile di convivenza cercando di instaurare un ménage sopportabile e rispettoso.

La separazione dei genitori non è mai un argomento facile da spiegare a un bambino,
"E’ importante spiegargli che, mamma e papà si vogliono ancora bene e che vorranno sempre bene a lui, ma che hanno deciso di vivere separatamente perché non vanno più d’accordo. La paura principale dei figli in questo caso è quella di essere in qualche modo colpevoli della separazione. Queste convinzioni infantili possono provocare sensi di colpa per cui è importantissimo spiegargli che non ne è in nessun modo colpevole. La seconda paura che si presenta nei bambini in caso di separazione è quella di perdere il legame affettivo con uno o entrambi i genitori, è quindi fondamentale assicurare a lui che non perderà niente e che verrà amato come prima sia da mamma che da papà." (Link di riferimento)

Sono convinta che avere al proprio fianco anche un libro come questo, dove una fiaba racconta con semplicità e tenerezza la vita reale, possa essere d'aiuto creando un momento di raccolta e riflessione all'interno della famiglia.

Eta di lettura: dai 6 anni

A presto!
fRa'


mercoledì 11 giugno 2014

Il Gruffalò

Pronti a farvi qualche risata come il mio valletto?

Allora seguitemi alla scoperta del "libro in crescita" di oggi: "Il Gruffalò" di Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler.

Questo libro parla della furbizia di un topolino che per non farsi mangiare da una volpe, una civetta e un serpente, si inventa di dover andare a cena da un mostro spaventoso con "zanne tremende, artigli affilati e denti da mostro di bava bagnati [...]" chiamato Gruffalò. Gli animali del bosco si spaventano e lo lasciano andare e scappano per la paura.

Pensate un po' lo stupore del topolino quando all'improvviso si trova davanti agli occhi il mostro che lui pensava di aver inventato, in carne ed ossa con "ginocchia nodose, terribili unghione e bitorzolo verde in cima al nasone" annessi.

Il topolino non si perde d'animo e sfrutta la situazione a suo vantaggio dimostrando che l'astuzia può vincere su tutto.

Il ritmo incalzante creato dalle rime aiuterà i bambini a rimanere attenti e renderà più divertente la lettura che, insieme alle bellissime illustrazioni, farà innamorare grandi e piccini di questa storia e dei suoi personaggi.

Non stupitevi se dopo aver letto 3 o 4 volte questa storia (sapete vero che dovrete leggerla, rileggerla e leggerla ancora ai vostri bimbi?!) vi troverete a recitare facilmente le battute a memoria insieme a vostro/a figlio/a :-D
L'edizione che vi mostra nella foto Chicco è la versione sonora, dove potrete ascoltare la risata del topolino, il sibilo del serpente, il verso della civetta, il ruggito del Gruffalò e altri suoni ancora tratti dal film d'animazione derivato dal grande successo del libro.
Esiste ovviamente anche la versione senza sonoro.
Eta di lettura: da 3 anni

Questa coppia di autori ha creato delle storie incredibilmente divertenti e coinvolgenti. Presto vi illustrerò altri loro lavori degni di nota.

A presto!
fRa'












martedì 10 giugno 2014

Io mi mangio la luna

Ben trovati!
Oggi voglio presentarvi un libro davvero carino, "Io mi mangio la luna" di Michael Grejniec.

"Da sempre, nelle caldi notti africane,
gli animali si chiedevano che sapore
avesse la luna [...]"



Così comincia la nostra storia. Ed un gruppo di animali decide di salire la montagna per provare ad assaggiare la luna. Non tutti insieme però, non subito almeno. Un susseguirsi di avvenimenti porta gli animali, con quello che sembra un richiamo alla nota "Fiera di El (o dell'Est)", a creare una torre altissima.


Riusciranno i nostri amici a raggiungere la luna?
E che sapore avrà?
In tutto questo trambusto, la luna osserva divertita.

L'aumento degli animali di pagina in pagina permette di stimolare lo sviluppo della conoscenza della corrispondenza biunivoca tra numero e oggetti contati, ovvero il conteggio. Il bambino può imparare ad accompagnare la parola numero all'atto del contare, utilizzando inizialmente il dito nell'indicare ogni elemento e, successivamente, spostando solo la fissazione oculare.

Altra conoscenza che si può sviluppare con l'aiuto del nostro libro è la numerosità, ovvero il principio di  cardinalità.
Questo principio enuncia la capacità di saper riferire la quantità di oggetti (o nel nostro caso animali) presenti nell'insieme, riportando l'ultimo numero pronunciato.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e... contate bene!
fRa'