mercoledì 8 aprile 2020

A lezione di Galateo


Un incubo di tutti genitori? Fare figuracce al ristorante con i propri figli!
Mi è capitato tantissime volte di andare a mangiare fuori e vedere al tavolo a fianco scene che erano al limite tra il comico e il tragico, con genitori che si guardavano intorno con espressioni che sembravano dire "Non è mio figlio, non lo conosco neppure!"
La mia esperienza mi insegna che delle buone pratiche di educazione a tavola quotidiano fanno sì che i bambini interiorizzino queste abitudini tanto da comportarsi in modo consono senza sforzo nelle occasioni pubbliche come in quelle private. E' inutile pensare che i bambini si comportino bene ad eventi come matrimoni, cene o inaugurazioni se a casa possono comportarsi a loro piacimento a tavola! Le regole sono importanti perché danno sicurezza e aiutano le interazioni sociali. Diciamocelo: senza regole nel mondo ci sarebbe un gran caos!

Ecco quindi che ci viene incontro il Galateo.

Il galateo è l’insieme delle norme di buona educazione che regola i rapporti tra le persone. La parola è il titolo di un trattato, "Galateo" ovvero "de’ costumi", di monsignor Giovanni Della Casa “sulle regole di buona creanza”. L’ecclesiastico e letterato di origine fiorentina lo intitolò così perché lo dedicò al suo amico Galeazzo (latinizzato Galatheus) Florimonte noto per essere una persona dai modi cortesi e che gli aveva consigliato di pubblicare il trattato. Lo scrisse e in questo libro l’autore ha il ruolo di un insegnante che, nel dissertare con un giovane allievo, detta norme di etica, estetica e pedagogia.

Dal suo trattato derivano le regole del “bon ton”. Uno dei manuali più famosi sul tema è stato scritto alla fine degli anni ’70 da Lina Sotis, giornalista di costume del Corriere della Sera .
Ma andiamo a vedere quali sono queste regole. Ad esempio, come si apparecchia la tavola?



IL TOVAGLIOLO
C'è chi lo vuole rigorosamente di stoffa, ma noi non ci scandalizzeremo se avete a disposizione solo quelli di carta. Meglio se almeno si tratta di tovaglioli usa e getta ma di un certo pregio. Si piega in quattro e poi a metà per ottenere un rettangolo; dev’essere piegato a libro aperto verso l’esterno.
Va a sinistra e non a destra.
Si colloca più a sinistra delle forchette meglio non sotto. alcune apparecchiature lo mettono anche sul piatto.

PIATTI
Quando si mettono i piatti si deve iniziare a porre attenzione alla distanza tra i commensali (quella ideale è di 60cm) e alle simmetrie delle stoviglie.
Nel momento in cui ci si siede a tavola almeno il piatto piano dev’essere sempre presente, anche se le pietanze saranno poi servite già impiattate (servizio detto “alla russa”). In tal caso, si ritirerà il piatto per riempirlo.

BICCHIERI
Si posizionano nella parte superiore a destra del piatto, sopra il coltello, solitamente in casa sono due, uno con e l’altro senza stelo: il calice per il vino a destra e il tumbler per l’acqua all’interno a sinistra. Se entrambi hanno lo stelo, avranno dimensioni diverse e quello più grande è per l’acqua.
Più bicchieri diventano ingombranti e non sono adatti a una tavola di casa. Eventualmente li si cambia durante il servizio.

LE POSATE
Attenzione al numero delle posate rispetto al numero dei piatti.
Ogni portata ha la sua posata quindi se c’è sia il primo che il secondo, oltre al coltello ci vorranno due posate: due forchette, oppure una forchetta e un cucchiaio se c’è il primo in brodo.
Il coltello va a destra con la lama rivolta verso il piatto, alla sua destra si mette il cucchiaio.
A sinistra le forchette, quella più esterna è quella che verrà usata per prima.
Le posate da dolce: se si mette la forchetta da dolce apparecchiata da sola, questa va nella parte superiore del piatto col manico rivolto verso destra e i rebbi a sinistra.
Se si apparecchiano sia la forchetta che il coltello da dolce, allora il manico della forchetta sarà rivolto a sinistra, quello del coltello a destra con la lama rivolta verso il piatto, affinché si prendano le posate con le due mani come si usano abitualmente.
Ma per il dolce può servire anche solo il cucchiaio…

IL CUCCHIAIO DA DESSERT
Il cucchiaio da dessert merita un capitolo a parte rispetto alle posate.
NON SI PUO’ APPARECCHIARE IL CUCCHIAINO DA TÈ O DA CAFFÈ AL POSTO DEL CUCCHIAIO DA DESSERT. Se non si ha il cucchiaio da dessert allora meglio non mettere nulla a tavola e servire il dolce al cucchiaio con direttamente il cucchiaio (da tea) sul piattino da portata o dentro al dolce.

IL CENTROTAVOLA
Ricordate sempre che le cose semplici sono sempre le più eleganti. Cercate quindi di non esagerare perché potreste trasformare la vostra tavola in una pacchianata. Inoltre tenete sempre presente che il momento dei pasti dev'essere un momento conviviale dove poter parlare con i commensali senza impedimenti. Centritavola troppo alti o ingombranti possono impedire il contatto visivo tra le persone, optate quindi per decorazioni o composizioni floreali basse che si sviluppano piuttosto in larghezza che in altezza.


Se a cena avete invitato degli amici che hanno figli, vi consiglio di pensare ad un apparecchiatura adeguata ai bambini e qui potete farvi aiutare dai vostri figli così da abituarli a questo rito, ma anche per renderlo speciale. Come? Sulla tovaglia che avete pensato per la serata posizionate una tovaglietta (come quelle da colazione), meglio se è in tinta con il resto altrimenti andrà bene anche con fantasie giocose. Al posto del tovagliolo, preparate piegato bene un bavaglino e usate stoviglie e posate adatte ma apparecchiate con le stesse regole degli adulti. Offrite anche ai bambini  due tipi di bicchieri e se avete intenzione di offrire da bere qualcosa che non sia acqua, utilizzate dei bicchieri con beccuccio per la bevanda che potrebbe sporcare così da impedire la fuoriuscita del liquido (o almeno limitarla) ed evitare di mettere in imbarazzo i vostri ospiti.
Qui un esempio preparato da mio figlio. Notate che anche "l'angolo bambini" ha il suo centrotavola costruito con il Lego da Chicco.  


Ecco fatto, bambini e adulti ora possono sedersi a tavola. Non servono eventi particolari per insegnare ai vostri figli come apparecchiare. E' una cosa che possono fare tutti i giorni, inizialmente con voi e poi, pian pianino anche da soli. Vedrete che questo li stimolerà a comportarsi meglio perché sarà una cosa che hanno fatto loro e quindi meritevole di rispetto. Rispetto che impareranno a volgere anche verso il lavoro degli altri.


Vi lascio con alcune curiosità dal mondo. Eh già, perché le regole che conosciamo non sempre sono uguali dappertutto!
Girovagando per il mondo potremmo imbatterci in diverse regole di bon ton a tavola, alcune delle quali potrebbero risultarci davvero bizzarre.
  1. Se siete in Francia e state gustando un'insalata non azzardatevi ad utilizzare il coltello per tagliare, eventualmente, le foglie di insalata. La motivazione risale al passato quando si utilizzavano i coltelli in argento, che a contatto con l'aceto diventavano neri e, nonostante il materiale dei coltelli non sia più lo stesso, la tradizione è rimasta.
  2. Se siete mancini e vi trovaste nel Medio Oriente, o in India o in alcuni paesi africani, sarebbe una “tragedia”. Perché in questi paesi a tavola è obbligatorio l'uso della mano destra, in quanto la mano sinistra viene utilizzata prevalentemente per l'igiene intima.
  3. Avete presente la pubblicità delle Fonzies dove il motto è “se non ti lecchi le dita, godi solo a metà”? Ecco in Giappone lo stesso concetto è usato quando si gustano i noodles. Infatti quest'ultimi vanno assaporati facendo “rumore”. “Se non fanno rumore godi solo a metà”.
  4. In Corea del Sud è molto radicata la tradizione nel rispetto per le persone anziane. Pertanto se vi trovaste a fare un giro in questo paese ricordatevi che gli anziani hanno la priorità, quindi non toccate il cibo prima che questi abbiano iniziato il loro pasto.
  5. Vi è mai capitato di chiedere sale o pepe al ristorante perché per i vostri gusti il piatto non era abbastanza saporito? Ecco non fatelo mai se vi trovate in Portogallo. Potreste essere considerati estremamente maleducati nei confronti di chi ha preparato le pietanze.
  6. Quanti di voi dopo una bella abbuffata devono trattenersi dal fare i rutti a tavola? Nel caso foste in viaggio in Cina non preoccupatevi, anzi, il padrone di casa sarà molto contento in quanto questo “rumore” è sinonimo di gradimento del cibo.
  7. Un'altra cosa davvero bizzarra e che potremmo “copiare” accade in Armenia, dove chi ha la sfortuna di versarsi l'ultimo bicchiere di una bottiglia, dovrà necessariamente acquistarne un'altra.
  8. I viaggi orientali sono sempre una scoperta, infatti se non volete passare per alcolizzati, non versatevi mai da bere da soli. Si avete capito bene. In Giappone è tradizione che i commensali si servano da bere a vicenda, pertanto riempite i bicchieri ai vostri vicini di posto e loro faranno altrettanto, quando tutti al vostro tavolo avranno i bicchieri pieni potete cominciare a bere.
  9. Quante volte vostra madre vi ha detto “finisci tutto quello che hai nel piatto”? Mi raccomando non fatelo mai se vi trovate in Cina. Questo perché in questo paese finire tutto quello che si ha nel piatto significa che lo chef non ha cucinato abbastanza cibo da permettervi di sfamarvi. Questo significa che ovviamente noi italiani dovremmo dire addio alla nostra cara amata “scarpetta”!
  10. Una cosa, invece, che accade spesso in Italia quando vengono gli stranieri è quella di bere il cappuccino ad ogni ora del giorno e della notte, a pranzo, a cena, a merenda. Ecco vorremmo ricordare a chi ci viene a far visita che il loro tanto amato cappuccino in Italia si serve a colazione!
Ricordandovi che il Galateo non vuole che si dica "Buon Appetito" prima di cominciare a mangiare e che non si battono i bicchieri facendo il brindisi, vi saluto e vi auguro tanti momenti di spensieratezza (educata) a tavola!

fRa'

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